Si è scoperto come gli NDNF controllano processi corticali

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 01 febbraio 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nonostante sia stata accumulata una grande mole di dati sugli interneuroni NDNF dello strato più esterno della corteccia cerebrale, il loro ruolo fisiologico e il meccanismo molecolare che lo caratterizza finora non sono stati identificati, rimanendo un rompicapo apparentemente insolubile.

Una tesi implicitamente accettata nelle neuroscienze, perché derivata da nozioni isto-fisiologiche classiche, suppone che tipi cellulari neuronici differenti assolvano funzioni differenti, svolte grazie a proprietà specifiche e precipue di quel tipo cellulare. Un tale assunto, naturalmente, si considera valido anche per gli interneuroni inibitori contraddistinti come NDNF (neuron-derived neurotrophic factor) dello strato corticale più superficiale. Gli NDNF sono unici per localizzazione diffusa e rarefatta, e per il rilascio esteso in tutte le aree dei neurotrasmettitori inibitori. Recentemente sono stati fatti notevoli progressi nella loro caratterizzazione molecolare e cellulare; tuttavia, la parte che svolgono nell’elaborazione neurale dell’informazione nell’ambito della lamina corticale di appartenenza, non è stata compresa e definita.

Laura Bella Naumann e colleghi coordinati da Henning Sprekeler, impiegando una combinazione di esperimenti e modelli teorici, hanno dimostrato che i neuroni NDNF controllano i circuiti corticali in un modo assolutamente imprevedibile e peculiare. In breve: rilasciano un neurotrasmettitore che selettivamente modula l’impulso in uscita di altri interneuroni, mediante l’inibizione del loro processo di neurotrasmissione sinaptica, invece di inibirli direttamente con un meccanismo GABAergico classico e generico. Il tal modo, gli NDNF controllano una parte importante dell’elaborazione corticale dell’esperienza.

(Naumann L. B. et al., Layer-specific control of inhibition by NDNF interneurons. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2408966122, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Institute of Science Technology Austria, Klosterneuburg (Austria); Modelling of Cognitive Processes, Berlin Institute of Technology, Berlino (Germania); Bernstein Center for Computational Neuroscience, Berlino (Germania); Institute for Physiology, Faculty of Medicine, University of Freiburg, Freiburg (Germania); Faculty of Biology, Faculty of Medicine, University of Freiburg, Freiburg (Germania); Spemann Graduate School of Biology and Medicine, University of Freiburg, Freiburg (Germania); Center for Basics in NeuroModulation, University of Freiburg, Freiburg (Germania); Science of Intelligence, Research cluster of Excellence, Berlin (Germania).

L’elaborazione neuronica dell’input sensoriale esterno nel cervello dei mammiferi è modellata da informazione top-down generata internamente. Nella neocorteccia, le proiezioni assoniche top-down formano sinapsi principalmente su cellule nervose del primo strato (layer 1) della corteccia cerebrale, che contiene questi importantissimi interneuroni, denominati NDNF per l’espressione caratterizzante di questo fattore (neuron-derived neurotrophic factor), e una fitta presenza di ramificazioni dendritiche delle cellule piramidali. Prendendo le mosse da questo aspetto morfologico e dall’ipotesi che gli interneuroni NDNF modulino o conformino la computazione corticale secondo un “criterio specifico dello strato” (layer specific way), esercitando un’inibizione pre-sinaptica esclusiva sulle sinapsi dello strato 1 e lasciando indisturbate le sinapsi incontrate dal loro assone negli strati successivi, Laura Bella Naumann, Henning Sprekeler e colleghi hanno condotto una sperimentazione per determinare il modo e il meccanismo con cui opera questo particolare tipo di cellula nervosa corticale.

In primo luogo, i ricercatori hanno ottenuto conferma sperimentale che, nella corteccia acustica, le sinapsi formate dai terminali assonici di neuroni esprimenti somatostatina (SOM) con i neuroni NDNF sono effettivamente modulate dall’acido γ-aminobutirrico (GABA) ambientale.

Passando poi a un modello computazionale, i ricercatori hanno eseguito un’analisi in base alla quale si è desunto che questo meccanismo introduce un “motif” distinto di mutua inibizione tra gli interneuroni NDNF e l’uscita sinaptica degli interneuroni SOM. Tale motif può controllare l’inibizione secondo un criterio “strato-specifico” e si è verificato che introduce competizione tra gli interneuroni NDNF e SOM per l’inibizione dendritica sui neuroni piramidali, secondo precise e differenti scale temporali.

Il flusso di informazione corticale può dunque essere controllato mediante la redistribuzione dell’inibizione dendritica da scale temporali veloci a scale temporali lente, e grazie al controllo a scelta equilibrata tra differenti fonti di inibizione dendritica.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-01 febbraio 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

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